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Una giornata in palestra: prova Hypoxi

Domenica 28 Dicembre 2014
Stefania D'Elia

Non amo lo sport. Insomma capiamoci: non ho nulla contro di lui ne contro le persone che lo praticano, semplicemente lo trovo contro-natura. Mio marito ad esempio: mattina, freddo, siamo in casa, un tempo che solo camminare per casa mi da noia per l’eccessivo dispendio di energie. Io mi sento eroica solo per l’essere uscita dal letto di mia spontanea volontà e lui mi guarda dicendo “quasi quasi vado in palestra.” Lui mi dice che lo guardo male, in realtà lo guardo come si guarda una persona con dei seri problemi di mente. Si prepara, borsa in spalla e esce. Al gelo.

Intanto io ho a mala pena iniziato la colazione e con i rari barlumi di lucidità che mi attraversano la mente penso al pranzo.

Tutto questo per rendere lo scenario più chiaro possibile. Loris, sempre lo stesso marito, un giorni mi dice “Abbiamo pensato di farti provare l’Hypoxi, la nostra nuova macchina per l'allenamento, così puoi scrivere una recensione.”

“Che gli vuoi male alla tua macchina?” brontolo mentre addento un cioccolatino. 

“Perché?”

Perché io la stronco

“Perché”

"Perché è sport e lo sport è male

“Dai prova, sei sdraiata, pedali non è faticosa”

Insomma, mi ha convinto promettendo che non avrei faticato e che mi avrebbe fatto un gran bene. Così un pomeriggio, abbigliata sportivamente che sembravo anche una persona avvezza a posti del genere, simulando una confidenza con il marito non data da una convivenza ormai quasi decennale, ma frutto della mia vita da palestrata (e voi che non mi avete mai visto in palestra è perché io di solito frequento ad altri orari), ho fatto la conoscenza con la bicicletta infernale.

“Ciao Bicicletta, ti vedo bene.”

“Non fare la dolce con me! Lo so che mi odi”

“Non è vero che ti odio, e davvero ti vedo bene.”

“Non funziona. Il mio compito è farti soffrire e lo farò. Io non piaccio a te, tu non piaci a me.”

“Secondo me siamo partiti con il piede sbagliato.”

“Non hai diritto di parola, qui tu sei un’intrusa,questo non è il tuo ambiente”.

Avrei voluto scappare, ma il marito mi aveva già stretta in una specie di minigonna con l’anello di Giove intorno. E’ per evitare che esca la pressione” Mi informa.

Io avrei voluto replicare che "secondo me è per evitare la fuga di cavie indifese", ma per parlare avrei avuto bisogno di aria e io stavo già bocchegiando come un pesce.

L’Hypoxi si apre e mi inghiotte, l’anello di Giove viene posizionato strategicamente sull’apertura in modo che non esca la pressione. Regola durata, velocità e pressione e io inizio a pedalare e intanto leggo.

Cavolo sarebbe quasi piacevole se non fosse per la gonna stretta che mi impedisce di respirare, ma dopo un po’ ci si fa l’abitudine e va decisamente meglio.

La pressione serve per incentivare la circolazione del sangue, la sensazione è stranissima ma tutt'altro che fastidiosa. Pedalo un po’ a velocità di crociera poi mi sento in colpa e aumento in ritmo. Dopo 20 minuti sono libera di uscire. Le gambe sono stanche ma per il resto sto proprio bene. E riesco ad essere in tempo all'uscita della scuola per prendere Gaia e Samuel. L’ideale per chi è sempre di corsa!

In più, come mi insegna il marito, dopo il trattamento le gambe sono fisicamente più magre (anche se per avere un risultato duraturo una sola seduta non basta), aiuta a dimagrire le gambe senza troppi sforzi e aumenta e migliora la circolazione sanguigna negli arti inferiori.

Grazie alla palestra Star Club di Trento per avermi fatto fare da cavia.




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