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Associazione Oipa Bologna, a difesa dei cani abbandonati

Lunedì 13 Aprile 2015
Stefania D'Elia

Sabato 11 aprile, al Mercatopoli Day di Castel Maggiore era presente l’associazione Oipa, che si occupa della cura dei cani abbandonati a Bologna e dintorni.

Sensibilizzare sull’argomento dell’abbandono credo, anzi so, che sia di vitale importanza, soprattutto tenuto conto che l’estate è alle porte. Ho chiesto a Francesca il suo aiuto e lei si è dimostrata dispoonibilissiama a rispondere alle mie domande.

Quanto è importante la sensibilizzazione sull’abbandono e cosa si è ottenuto fino a questo punto a Bologna?

Contro l'abbandono dei cani e di altri animali vengono realizzate periodicamente campagne informative di associazioni sia a livello nazionale che locale. L'Oipa, ad esempio, organizza da molti anni l'iniziativa (R)ESTATE INSIEME per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tema all'avvicinarsi delle vacanze estive, periodo in cui gli abbandoni aumentano esponenzialmente. A supporto di questo progetto i volontari di Oipa Bologna presenziano a varie manifestazioni con i propri cani e con i CERCO CASA ospiti dei vari canili per dimostrare quanto sia semplice condividere la propria quotidianità con un animale domestico. La risposta della gente c'è, lo notiamo con il passare degli anni ma purtroppo non è ancora sufficiente: dove da una parte esiste molta attenzione al benessere e all'esigenza degli animali, dall'altra vi è ancora una mentalità secondo cui l'animale è solo uno strumento di cui l'uomo si può disfare nel momento in cui diventa vecchio o malato.



E' diminuito l'abbandono degli animali domestici negli ultimi anni?

La situazione nel nostro territorio non si può certo paragonare a quella presente nelle regioni del Sud Italia, dove l'abbandono è ancora considerato una pratica comune e la presenza di cani che vagano liberi sul territorio tra l'indifferenza delle persone è una realtà consueta. Di certo noi volontari di Bologna non siamo spettatori di simile spettacolo, ma è importante precisare che non è tutto rosa e fiori. Quando infatti operiamo all'interno dei canili Calderara di Reno, Castiglione dei Pepoli e Crespellano ci capita a volte di veder arrivare, accalappiati sul territorio, cani anziani, cani bisognosi di cure, cagnoline incinte o semplicemente cuccioloni che sono cresciuti un po’ troppo rispetto alle previsioni iniziali, senza contare i tantissimi cani da caccia che vengono abbandonati dai cacciatori perché non in grado di fare il loro “lavoro”.

Arrivano le vacanze, quali sono le alternative all'abbandonare gli animali?

Un animale domestico attualmente è una scelta che molte famiglie decidono di intraprendere ed è sempre di più considerato un vero e proprio membro del nucleo familiare. Per questo motivo, al momento delle fatidiche vacanze, sono in tanti che decidono di fare le ferie insieme ai propri animali domestici. Grazie alla politica di numerose strutture alberghiere che sono diventate Pet Friendly, grazie alla scelta degli italiani che decidono sempre di più di soggiornare presso agriturismi o case vacanza ormai viaggiare con l'amico a 4 zampe non è più considerato un “problema”. Nel caso non ci fosse proprio la possibilità di condividere questa esperienza sono nati tantissimi siti internet che raccolgono appelli di persone che nel periodo estivo sono disponibili ad accudirli nella propria casa, assieme ai propri animali con compensi neanche troppo proibitivi, oltre alle varie pensioni/alberghi per cani distribuite nel territorio. Quello che comunque consigliamo è di affidarsi a persone conosciute e di intraprendere un graduale percorso al nuovo ambiente per evitare che l'animale percepisca proprio il senso dell'abbandono.

Cosa deve sapere chi vuole adottare un cane?

L’adozione è prima di tutto un gesto d’amore immenso perché si diventa artefici del destino di un essere vivente che nella maggior parte dei casi ha avuto un percorso burrascoso o semplicemente triste. Quando si decide di compiere questa azione la scelta deve essere consapevole per l'impegno che ci si andrà ad assumere, oculata per capire quale tipologia di cane possa essere più idonea alla propria vita e ai propri ritmi e soprattutto condivisa con tutto il nucleo familiare.

Nelle strutture dove siamo presenti con l'associazione per occuparci del volontariato e delle adozioni molte persone arrivano già con un’idea precisa di quale compagno di vita sia quello giusto, magari per esperienze passate o semplicemente perché lo hanno notato sul sito del canile o sulla pagina facebook. Altre volte invece assistiamo al cosiddetto colpo di fulmine, dove l'aspirante adottante si lascia trasportare dal sentimento che prova nell'incrociare quello sguardo che cambierà la sua vita per sempre.

Quali sono i disagi nel prendere un cane in un canile? Spesso si pensa che un cane d'allevamento sia più controllato e sicuro è vero?

Per questa risposta lascio la parola a Elisa Graziosi, educatrice cinofila APNEC e volontaria OIPA presso il canile di Calderara di Reno

I principali disagi nel prendere un cane in un canile nascono dalle nostre aspettative, ovvero credere di salvarlo, oltre alla scarsa conoscenza di quel cane. Questo può portare da uno stato di entusiasmo iniziale nel primo mese dall’adozione (periodo di adattamento e, dunque, non indicativo per nulla) a quello di abbattimento e sconfitta per le prime problematiche. Queste possono subentrare anche per un cane proveniente da un allevamento. Il periodo molto delicato che va dalla 8° alla 10° settimana di vita può portare a traumi importanti, che possono essere procurati dall’allevatore stesso o dal proprietario subito dopo. Il nostro consiglio è quello di scegliere, tra i tanti canili, quello gestito da persone competenti e disponibili a seguire cane e adottanti durante tutto il percorso.






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