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Operatori di call center: 6 risposte possibili

Sabato 11 Ottobre 2014
Stefania D'Elia

Hai appena cucinato una mega bistecca e la metti fumante nel piatto. Con contorno di patate che ci stanno sempre bene, hai una fame che ti mangeresti anche la sedia e tuo marito che siede accanto, ma cerchi di darti un contegno. Il coltello affonda nella carne, stai per mettere in bocca il primo boccone; ma suona il telefono.

Oppure, hai passato una nottata praticamente in bianco per colpa dei dentini che stanno spuntando a tuo figlio. Finalmente la mattina, dopo averlo cullato per quello che ti pare una mezza eternità si addormenta, stai per metterlo nel lettino, quando suona il telefono.

Oppure, stai per uscire di casa, sei in ritardo, hai gia il cappotto addosso, stai per inserire le chiavi nella serratura quando il telefona suona.

In tutti i casi rispondi, perché altrimenti rimani col dubbio amletico che fosse qualcosa di importantissimo, ma alla fine è sempre lui: un addetto di una qualche televendita che vuole proporti l’abbonamento dell’anno, una batteria di pentole a presso vantaggiosissimo o un viaggio intorno al mondo praticamente regalato. A te non interessa, ma non sai come liberarti di loro. Il “no grazie non sono interessata” non attacca: prima devi ascoltare la loro offerta. Il “Scusi ho fretta” neanche: tanto ci vogliono “solo un paio di minuti”. Buttare giù il telefono è antipatico e inefficace: richiamano subito.

A me fanno tanta pena i lavoratori dei Call center: è un lavoro ingrato e sottopagato (sicuramente per tutte le parolacce che si pigliano nel corso di una giornata lavorativa), ma le loro offerte nel 99,9% dei casi non mi interessano, quindi stare al telefono è una perdita di tempo sia per me che per loro.

Ma come liberarsi dei venditori particolarmente insistenti?

1. Sono la domestica, mi spiaca. La signora non è in casa. Questa tecnica è controproducente. Ti richiameranno, ad un’altra ora ma richiameranno.

2. E’ mio marito/moglie a decidere queste cose. Terribilmente sleale nei confronti del coniuge.

3. Sono già stata con la vostra compagnia ma.... e qui potete snocciolare tutte le mancanze, le lamentele, i problemi che avete incontrato. Pressoché inutile, ma almeno vi sfogate. Ha la stessa valenza di una seduta dallo psicologo.

4. La mamma non è in casa. La usano tutti, dai 10 ai 70 anni. Poco credibile, a meno che non siate disposti a rispondere al telefono in falsetto.

5. Guardi mi piacerebbe, ma stiamo per trasferirci all’estero. Questa non è una scusa, è una speranza: mai chiudere una porta.

6. Far rispondere al telefono il figlio seienne e ditegli di farsi spiegare che poi riporterà lui. Il figlio si sentirà investito di un compito importante e tu stai facendo qualcosa per arginare la sua timidezza nel parlare con gli estranei. Non è un’idea magnifica?

In ogni caso, cercate di essere pazienti e di capire che, probabilmente, hanno meno voglia loro di chiamare degli estranei di quanta ne abbiate voi di ricevere le loro chiamate.




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