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Vegetariani a Natale! Manuale di sopravvivenza

Mercoledì 18 Dicembre 2013
Annalisa Aloisi

No scherzo! Non esiste un manuale di sopravvivenza per un vegetariano sotto le feste! Come si fa a passare indenni i pranzi e le cene sotto le feste? Direte…organizzando a casa e cucinando noi stessi. No beh, ho detto indenni. Quando abbiamo deciso di togliere carne e pesce dalla nostra dieta la cosa non è stata presa sul serio e tuttora viene considerato un vezzo, una mania.

Ora però si avvicinano le feste e si inizia a pensare al menù della vigilia e di Natale e di Santo Stefano e poi dell’ultimo dell’anno e di Capodanno. Lasagne, arrosti, affettati, pesce,… un vegetariano spesso non è visto benissimo. Certo non si può stravolgere il menù per i capricci di pochi no? Oppure si. O almeno cucinare qualcosa che non contenga carne, non dico tutte le portate, ma almeno una, così, per variare un po’.

Il menù del pranzo di natale che ci tocca quest’anno comprende: aperitivo, antipasto di affettati e salmone, lasagne, salsicce arrosto, patate, dolci a volontà. Qualcosa che stenderebbe chiunque. Ho anche pensato di dare il mio contributo portando un secondo fatto con i legumi, un polpettone di ceci con contorno di verdure. Ma so che quando l’età media dei convitati è 70 anni di fronte alla salsiccia non ci sono avversari.

Anche i bambini non potrebbero resistere alla tentazione. Ho deciso quindi di attendere il giorno di Natale senza polemiche. Avrò già abbastanza da fare a gestire i bambini con un eccesso di adrenalina per l’arrivo di Babbo Natale!

Le domande arriveranno puntuali. Si perché ne ho sentite di ogni.

"Perché non mangi più carne? Sei a dieta?" (si, avrei bisogno di una dieta ma non serve sottolinearlo!)

"Non è vero che la carne non ti piace, l’hai sempre mangiata!"

"Non è una dieta equilibrata, bisogna mangiare un po’ di tutto! I bambini devono mangiare carne!" (e qui dopo qualche giorno di riflessione solitamente aggiungono "Ma non è anemico? Guarda che pallido. Gli manca ferro!")

"E’ una moda, poi ti passerà!"

Questa credo sia la peggiore! "Allora cosa mangi? Pesce?" Pesce? Ma non è carne anche il pesce?

Mio figlio più grande mi ha raccontato di una chiacchierata fatta con la sua maestra su queste nostre balzane abitudini alimentari. Lei ha voluto precisare che quella che noi chiamiamo carne nei pesci non è carne, è un’altra cosa. Ora, al di là del fatto che trovo fuori luogo contestare le nostre scelte con mio figlio, perché la carne di pesce non è carne? Non è forse un animale? Ha certamente altre qualità, un’altra consistenza ma è come dire che la carne di manzo è carne e quella di pollo no perché sono di specie diverse.

Ok! Allora quando proprio sei accerchiato e tutti ti chiedono spiegazioni sul perché di una decisione tanto drastica scopri la carta della salute. Si inizia sempre così. La carne fa male, la carne rossa è cancerogena, ci sono decine di ricerche su questo. Le reazioni sono due: o semplicemente la tesi non viene accettata perché è giusto mangiare di tutto, oppure ti senti dire "si, è vero che non fa bene ma… non sono pronto a rinunciare alla carne!" (a volte ho sentito anche ‘Io sarei vegetariano ma non è ancora il momento giusto!’ io l’ho detto per mesi prima di decidermi)

A volte ho provato a giocarmi la tesi etica… Il maltrattamento degli animali negli allevamenti, il fatto che per produrre un chilo di carne si consumino tanti cereali quanti quelli utilizzati per sfamare 40 persone (alla faccia della raccolta delle offerte per i bambini poveri per poi strafogarsi in pasti pantagruelici). Non funziona, non provateci.

Non per giustificarvi almeno, sempre che sia il caso di dare delle giustificazioni. Inutile insistere, rischiate un agguato con arrosto polverizzato mescolato nel sugo della pasta. Un pasticcio di melanzane con nascosta dentro una fetta di speck travestita da radicchio. Non esiste soluzione, non con alcune persone almeno.

Quando i miei genitori, all’età di 60 e 65 anni hanno deciso di diventare vegetariani li ho considerati eroici. Quanto può essere difficile cambiare così le proprie abitudini in un ambiente fortemente rigido e tradizionale quale quello dove vivono loro?

La mia tattica quest’anno sarà di serena accettazione delle critiche e vittoria senza prigionieri quando tutti si appisoleranno sulle poltrone con il ventre gonfio e una sensazione di nausea costante attenuata dal consumo di tisane digestive.

Perché alle fine delle vacanze si lamenteranno dei 2 chili in più, della stanchezza, della pesantezza, dell’intestino pigro, mentre noi avremo ancora energia da vendere e dopo pranzo non soccomberemo a quel torpore che precede l’emicrania.

Ma cosa cucinerei io per un pranzo di Natale vegetariano?

Antipasto: crostini di verdure grigliate e formaggio fresco, chips di patate, zucca e daikon con maionese veg

Primo: bis con lasagne ai funghi e riso alle verdure

Secondo: polpettone di ceci con contorno di verdure al forno

Dolci a volontà se c’è ancora spazio per mangiarli! Non è un menù vegano purtroppo ma di sicuro accontenta tutti.

Quindi buon appetito! E buon Natale!




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