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Andrea Cecilia Turan: ecoarte e sostenibilità!

Giovedì 26 Settembre 2013
Elisa Artuso

Mercatopoli offre da tempo uno spazio di visibilità a tutti gli appassionati di riciclo e riuso che, attraverso la loro vena creativa, riescono a trasformare oggetti e a volte persino cianfrusaglie in beni che hanno ancora una funzione, che colpiscono per la loro bellezza e originalità.

Di recente abbiamo incontrato Andrea Cecilia Turan, un’ecoartista argentina, piena di entusiasmo per le sue creazioni, che ci ha espresso un punto di vista, oltre a farci conoscere i suoi lavori. La sua non è una semplice vena creativa, ma una critica alla nostra società, all’abuso dell’usa e getta in tutti gli ambiti in cui esso si esprime.

“Questa società non mi piace – ci ha detto Cecilia – e sono sempre più convinta che un mondo migliore sia possibile, per questo faccio la mia parte in modo estremamente determinato. Un tempo mi consideravo un’utopista, mentre oggi mi ritengo una persona come tante e con la voglia di cambiare il mondo! Cerco semplicemente di andare contro l’usa e getta delle cose, delle persone, dei sentimenti. Non mi piace la robotizzazione e tutto ciò che spinge esageratamente sul profitto, rendendoci apatici verso il prossimo.”

Il desiderio che muove Cecilia nelle cose che realizza è semplice: tutto si può trasformare, così come ci ha insegnato la scienza. “Non parto mai da un’idea precisa – continua Cecilia - il mio è un percorso che avviene in maniera spontanea con ciò che mi capita fra le mani.”

Il percorso di Cecilia è iniziato molti anni fa, quando, davanti alle ingiustizie osservate nella sua terra di origine, ha compreso di non voler essere complice di un benessere che nasconde troppe storie di sfruttamento e sofferenza. L’essere nati nell’emisfero sbagliato non deve essere motivo di sofferenza! E così oltre a cambiare radicalmente il suo modo di consumare, Cecilia cerca di portare un cambiamento con azioni leggere ma significative in molti ambiti come quello dell’alimentazione. È infatti vegana da molti anni e cerca di lasciare impronte lievi al suo passaggio sul mondo.

“La mia idea è di promuovere uno stile di vita meno egoista, meno omologato a modelli che hanno come scopo solo il profitto di pochi. Davanti a me tengo sempre presenti valori semplici e genuini. Un’economia sostenibile per me è possibile senza oppressi né oppressori, con consumatori responsabili in funzione delle persone e non in funzione del mero guadagno, dove il valore di una persona non sia determinato dalla sua provenienza o dalle sue possibilità economiche, dove esista fratellanza ed equità senza distruggere la particolarità di ogni popolo, e soprattutto non permettendo a nessuno di renderci tutti uguali, mai”.

Tutti questi pensieri si concretizzano nella realizzazione di oggetti in stile shabby (che lei preferisce chiamare “spirito”), a partire da beni che altrimenti andrebbero buttati. Cecilia ha uno spazio web in cui condivide tutte le sue creazioni, i pensieri, le lotte che quotidianamente fa, nella speranza di coinvolgere più gente possibile verso una nuova consapevolezza.

Potete trovarla su Bonne Lumière, lì ci sono i suoi pensieri, le sue realizzazioni, le sue idee!